lunedì 27 aprile 2015

FAVOLA SULLA CREAZIONE DEL DENARO



In un mondo immaginario, c'è una Banca che ha il divieto di produrre monete d'oro, perchè le può produrre solo un'altra Banca detta "Centrale". Però gli viene concessa la possibilità di tenere in deposito le monete d'oro dei propri clienti.

Quando il cliente porta alla Banca un "tot di monete d'oro" in deposito, vengono rilasciate delle ricevute di deposito, dove la Banca scrive "Pagherò un tot di monete d'oro" e si impegna a farlo.
I clienti della Banca, però, si accorgono che è più comodo utilizzare questi "Pagherò" rispetto al doversi portare dietro le monete d'oro. Con il passare del tempo, le persone ritengono così comodi i Pagherò da scambiarseli senza richiedere quasi mai di cambiarli in monete d'oro.
La Banca allora, vedendo tutte quelle monete d'oro in deposito non utilizzate dai clienti, ha un'idea geniale, dice alle persone che è in grado di "prestare" altri Pagherò, perchè è in grado di cambiarli realmente in monete d'oro all'occorrenza, contando sul fatto che la maggior parte dei clienti preferirà utilizzare questi al posto delle monete d'oro.
La Banca crea quindi tanti Pagherò che saranno comunque garantiti dalle monete d'oro tenute in deposito dai clienti. Se qualcuno prova a cambiare i suoi "pagherò", glieli cambiano, ma è altrettanto vero che se lo facessero tutti contemporaneamente, non ci sarebbero monete d'oro a sufficienza, perchè la Banca non può produrre monete d'oro ma utilizzare solo quelle che ha in deposito.
La Banca chiede un compenso per questa attività di prestito dei Pagherò, che è costituito da una percentuale di monete d'oro come "interesse", per cui quando vengono restituiti i Pagherò, la Banca straccia i Pagherò creati e si tiene le monete d'oro come "interesse".
Si può dire che la Banca crea monete d'oro ? No ! Però con questa attività di "prestito" dei Pagherò, guadagna ogni anno una bella rendita di monete d'oro dei clienti.

Se la Banca volesse tenere un rendiconto di questa attività, attraverso delle registrazioni nel suo bilancio, come si dovrebbe comportare ? Quando la Banca presta un Pagherò, succedono due cose :
- la Banca ha un debito nei confronti del possessore del Pagherò, perché deve essere in grado di fornire la quantità di monete d'oro scritta sul Pagherò, e questa somma è certamente un debito della Banca nei confronti del cliente, da segnare nel Passivo del Bilancio;
- la Banca ha anche un credito di pari importo verso il possessore del Pagherò, perché lui dovrà restituire o il Pagherò o la quantità di monete d'oro scritta sopra, maggiorate dell'interesse, e questa somma è certamente un credito della Banca nei confronti del cliente da segnare nell'Attivo del Bilancio.

Cosa succede quando invece il prestito viene restituito con gli interessi ? Succedono anche qui due cose :
- la Banca preleva dal cliente sia il Pagherò che le monete d'oro di interesse, per cui può stracciare il Pagherò, annullando il suo debito verso il cliente e la corrispondente voce nel Passivo del Bilancio;
- la Banca annulla anche il credito di pari importo verso il possessore del Pagherò, perché il cliente ha restituito la somma più gli interessi, e cancella la somma nell'Attivo del Bilancio.

Se sostituiamo in questo racconto le monete d'oro con i contanti, cioè la moneta legale, ed i Pagherò con la Moneta Bancaria, cioè i depositi elettronici delle banche, otteniamo la spiegazione di come funziona il sistema bancario oggi.

Facciamo l'errore, ma lo fa anche la Banca d'Inghilterra, di pensare che questa modalità si possa definire "creazione di monete d'oro", ma in realtà non lo è. La Banca crea dei "Pagherò un tot di monete d'oro", che sono in sostanza debiti della Banca verso i clienti, non crea monete d'oro, contando sul fatto che la maggior parte delle persone non chiederanno mai di cambiarli in monete d'oro.

Poi può darsi che ci siano Banche, che con qualche trucco contabile riescano ad utilizzare per sè alcuni di questi "Pagherò" creati dal nulla con i prestiti, ma non ci sono le prove, mentre certamente, se le regole sono queste, sono più che sufficienti per considerare il sistema monetario tutto da riformare, senza urlare al complotto o alla truffa bancaria in bilancio.

Tutto questo è conseguenza diretta dell'articolo n.1834 del nostro Codice Civile, che recita : "Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria, … a richiesta del depositante, …”
In conclusione, il denaro depositato presso una Banca, è di sua proprietà, ma corrisponde ad un impegno a dare moneta legale quando il cliente la chiederà.
Quindi il deposito è in realtà un debito della Banca nei confronti del cliente.
Ma visto che la Banca non può creare moneta legale dal nulla, mentre può creare moneta bancaria, cioè debito bancario, solo in presenza di un "prestito" concesso a qualcuno, tutta la moneta che usiamo è a debito e soggetta ad un interesse passivo.
Conseguenza macroeconomica di tutto ciò, è che la moneta legale è solo il 7% di tutta la moneta che usiamo ed è fornita dalla BCE solo alle banche, per effetto dell'art.123 del TFUE, mentre il restante 93% è moneta bancaria, o meglio debito bancario, creato dal nulla dalle banche quando fanno prestiti.
Quindi il nostro sistema economico è gravato da un costo per interessi, su tutta la moneta che usiamo, pari a circa 220 mld di euro all'anno, cioè il 12% del PIL, così distribuiti :
- lo Stato sui suoi Titoli di Stato emessi, paga interessi per circa 100 mld di euro all'anno;
- le Aziende ed i Cittadini, sui loro prestiti ottenuti dalle banche, pagano interessi per circa 120 mld di euro all'anno.

Mi sembrano motivi più che sufficienti per cominciare a riformare tutto il sistema monetario che abbiamo ereditato, ed ipotizzare una società dove il denaro è lo strumento per raggiungere il benessere di tutti, non l'arma per accentrare la ricchezza nelle mani di pochi.

Dobbiamo assolutamente togliere il potere di creare denaro/debito bancario alle banche private, per restituirlo alla collettività, attraverso lo Stato e/o la Banca Centrale Pubblico e/o un sistema di banche pubbliche nazionali e regionali.

In uno Stato con sovranità monetaria, la moneta viene fornita dalla Banca Centrale Pubblica direttamente allo Stato, l'unico capace di crearla, che la immette nel sistema economico direttamente nell'economia reale, avendo come unico scopo il benessere della collettività.

Perchè ricordiamoci che la ricchezza, non è il denaro, ma le persone e le cose.