Da
Wikipedia alla voce Debito
Pubblico è scritto : "Il debito
pubblico in economia è il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti
economici nazionali o esteri quali individui, imprese, banche o stati esteri,
che hanno sottoscritto un credito allo Stato nell'acquisizione di obbligazioni
o titoli di stato (in Italia BOT, BTP, CCT, CTZ e altri) destinati a coprire il
disavanzo del fabbisogno finanziario statale ovvero coprire l'eventuale deficit
pubblico nel bilancio dello Stato."
Questo è quello che ci raccontano tutti, cioè che il debito pubblico viene creato quando uno Stato spende troppo o incassa meno di quanto spende.
Ma è
proprio vero ?
Tutta la
moneta legale, o contanti, che usiamo è costituita da Banconote, di proprietà
della Banca Centrale Europea, e da monete metalliche, di proprietà dello Stato.
Di
conseguenza, mentre le monete metalliche non hanno un costo per lo Stato, se
non quello di conio, tutte le banconote che attualmente utilizziamo sono prese
in "prestito" dal Mercato attraverso l'emissione di Titoli di Stato,
sui quali quindi lo Stato paga continuamente un interesse che è pari a quello
dei stabilito dal mercato stesso quando compra i titoli.
Vi
chiederete, come mai lo Stato non prende le banconote direttamente in prestito
dalla BCE, visto che il tasso d'interesse è lo 0,15%, attualmente molto più
basso di quello di mercato che si aggira su 3-4% ?
Perché
l'art. 123 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea lo vieta
espressamente, potendo la BCE
prestare solamente alle banche private e pubbliche.
L'Italia
non avendo più da tempo una banca pubblica, è costretta ad accettare gli
interessi variabili e più alti stabiliti dal Mercato (vedere articolo
precedente sul Potere
Monetario ).
Ipotesi Stato virtuoso
ed ideale
Per capire come si origina il Debito Pubblico, vista la
grande quantità di variabili in gioco, facciamo una ipotesi semplificata e
virtuosa :
- Italia nel 1946, subito dopo della guerra, ricomincia da
zero, si trova in un sistema monetario come quello attuale in Euro, ed ha
bisogno di 100 mld di euro per la sua economia;
- non potendo riceverli direttamente dalla BCE, emette Titoli
di Stato ad un anno, che colloca sul mercato, pagando un interesse pari al 5%
annuo;
- visto che è uno Stato virtuoso, il suo bilancio pubblico
primario tutti gli anni è in pareggio e l'inflazione è pari a 0%, cioè non c'è.
Il 1° anno quindi il Debito Pubblico è pari a 100 mld di
euro, ed il 2° anno deve rimborsare i 100 mld di euro di Titoli di Stato, oltre
ai 5 mld di euro di interessi, ma non li ha, per cui è costretto a riemettere
altri 105 mld di euro di Titoli di Stato ad un anno, sempre al 5% di interesse.
Il 3° anno lo stesso problema, ma i Titoli di Stato da
riemettere sono diventati 110 mld di euro, e così via fino al 10° anno, quando
il Debito Pubblico è diventato 155 mld di euro.
Proseguendo in questa ipotesi virtuosa, in cui lo Stato è
sempre in pareggio, inflazione zero, utilizza solo 100 mld di euro di
banconote, quanto sarà il Debito Punnlico dopo 68 anni, cioè nel 2014 ? La
matematica impietosa ci dice che il Debito Pubblico ha raggiunto la cifra di
2628 mld di euro, anche se lo Stato è rimasto sempre virtuoso !
Ma allora il Debito Pubblico è matematicamente crescente ed
impossibile da rimborsare, per farlo lo Stato dovrebbe togliere una parte di
banconote ogni anno, ma in breve tempo si ritroverebbe comunque con il Debito
Pubblico, ma senza soldi !
Quindi le banconote che usiamo sono in "prestito" o
se vogliamo in "affitto", ma il costo per il loro utilizzo non è costante, perché se fossimo nel 1946, nell'ipotesi
che abbiamo fatto, il costo è pari all'interesse iniziale
del 5%, che equivale a pagare 5 euro all'anno per usare una banconota da 100
euro, ma con il passare degli anni, a causa degli interessi composti, il costo
aumenta sempre più alto, fino ad arrivare nel 2014, visto che il Debito Pubblico
è diventato 2628 mld di euro, a pagare circa 141 mld di euro all'anno di interessi, solo per usare 100 mld di euro tutti gli anni.
Situazione reale di
uno Stato virtuosissimo
La situazione reale è che lo Stato in realtà è virtuosissimo,
perché negli ultimi 20 anni il nostro bilancio primario è stato in attivo e
quindi buona parte degli interessi sono stati restituiti e rimborsati con i
nostri sacrifici.
I dati reali confermano ampiamente i risultati dell'ipotesi
che abbiamo fatto, basta considerare che negli ultimi 30 anni, l'ammontare
complessivo degli interessi pagati è stato pari a 3.000 mld di euro, contro un
aumento del Debito Pubblico di soli 1.400 mld di euro.
Nel 2014
abbiamo che :
- il Debito
Pubblico è pari a 2150 mld di euro;
- gli
interessi pagati ogni anno su di esso sono pari a circa 80-90 mld di euro;
- la
quantità di banconote che utilizziamo è pari a 158 ml di euro.
Quindi, in
conclusione, per seguitare ad usare una banconota da 100 euro, attualmente ne
spendiamo circa 50-60 euro di interessi ogni anno.
Non è una follia ?