Articolo di Enrico Pasini
In gita a Casablanca, durante una crociera, un signore decise di prendere un ricordino alla nipote. Prese una calamita, esattamente quella che prese mio figlio e diede 5 Euro al commerciante marocchino. Il commerciante prese gli Euro e diede il resto nella moneta locale, il Dirham. Il signore vide le monete e si infastidì e in tipico accento lombardo contestò il commerciante: “Dammi il resto in Euro, con quelli in Italia non ci prendo neanche un chewingum, mentre tu con i miei 5 euro ci fai cena.”
In gita a Casablanca, durante una crociera, un signore decise di prendere un ricordino alla nipote. Prese una calamita, esattamente quella che prese mio figlio e diede 5 Euro al commerciante marocchino. Il commerciante prese gli Euro e diede il resto nella moneta locale, il Dirham. Il signore vide le monete e si infastidì e in tipico accento lombardo contestò il commerciante: “Dammi il resto in Euro, con quelli in Italia non ci prendo neanche un chewingum, mentre tu con i miei 5 euro ci fai cena.”
Il commerciante non parlava italiano ma capì benissimo e si fece capire altrettanto bene, o prendeva i Dirham o gli ridava i 5 euro e si riprendeva la moneta.
Il “signur” si prese il resto in
Dirham, la calamita e si allontanò infastidito.
Mentre assistevo alla scena
abbastanza schifato per l’arroganza lombarda, mio figlio dall’altezza dei suoi
6 anni mi tirava per la maglia:
“Papà papà prendi i soldini strani
che li tengo per collezione.”. Andai a pagare, presi il resto, ringraziai e con
mio figlio ci dirigemmo verso la nave.
Arrivato in nave il “signur” prese
la tessera che serviva per entrare in camera, aprì la porta e appoggiò il
regalo sul tavolino. Scivolarono fuori i Dirham, li guardò con aria di
sufficienza e pensò: “Li lascerò come mancia al cameriere.” Riprese la tessera
ed uscì. Andò al bar e chiese un Prosecco. Prese la stessa tessera, chiamata
Carta Crociera, la stessa che per il periodo di vacanza era anche il documento
d’identità con cui poteva girare liberamente per i vari Stati toccati e pagò. A
cena porse la Carta Crociera al cameriere, ordinando una bottiglia di vino ed
una d’acqua, il cameriere la strisciò nel Pos, il “signur” firmò la ricevuta e
cominciò a bere. A fine serata prima di andare a letto andò al casinò, inserì
nella slot machine la Carta Crociera e cominciò a giocare. Rimase seduto una
mezz'oretta poi stanco si alzo e infilò la Carta Crociera in tasca.
Nell’infilare le mani in tasca si accorse che aveva ancora i Dirham. Li tirò
fuori e li diede al Barman del Casinò.
La mattina di sbarco il Signore
lombardo aprì la porta per lasciare la camera e vide nella buchetta l’estratto
conto della Carta Crociera, che era abbinato alla sua carta di credito, che il
17 del mese successivo sarebbe stata usata dalla banca per i pagamenti durante
la Crociera. Per tutto il corridoio si sentì un urlo: “Oh Signur!!!!”. Uscì
dalla nave facendosi scansionare per l’ultima volta la Carta Crociera, la
spezzò e al primo bidone la buttò via.
Mio figlio arrivò a casa, prese il
suo zaino, cominciò a rovistarci dentro e si mise a piangere.
“Ho perso i soldini del Marocco, non
ci sono più”.
La mamma allora andò in camera,
rovistò nella valigia e tornò da lui.
“Ce li avevo io non ti ricordavi
più?”
Mio figlio fece un gran sorriso, li
prese e li mise sul comodino insieme alla sua Carta Crociera.
“Così ogni volta che mi sveglio mi
ricorderò di questa bellissima vacanza.”