La
moneta bancaria è un numero elettronico all'interno di un conto corrente
bancario, che rappresenta il debito della banca nei confronti del cliente
intestatario del conto.
Questo
perché l'art.1834 del nostro Codice Civile recita : "Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne
acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie
monetaria, … a richiesta del depositante, …”.
Risulta
fondamentale distinguere quindi la moneta legale rappresentata dai contanti,
banconote e monete metalliche, dalla moneta bancaria, che non è una vera e
proprio moneta, anche se ha valore legale ed è accettata da tutti, ma che in
realtà è solo una "promessa di pagamento in contanti".
1)
i contanti depositati in banca diventano di proprietà della banca, che quindi
li deve iscrivere all'attivo del bilancio della banca perché aumentano il suo
patrimonio;
2)
la moneta bancaria, invece, essendo una promessa di restituzione in contanti, è
un debito della banca nei confronti del cliente intestatario del c/c (conto corrente)
e quindi va iscritta al passivo del bilancio della banca.
Vediamo
con due semplici esempi come funziona la cantabilità bancaria nel suo bilancio.
Esempio n.1
Il Cliente "1"
deposita 1.000 €. in contanti nel suo c/c nella Banca "A"
BILANCIO
BANCA "A"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Contanti (proprietà della
banca)
|
1.000 €.
|
Saldo c/c del cliente
"1"
|
Apparentemente
sembra che ci sia stato un raddoppio della moneta in circolazione, visto che
esiste il contante di proprietà della banca (che può essere utilizzato per
acquistare beni) e la moneta elettronica per il cliente (anch'essa utilizzabile
per acquistare beni).
Ma
la banca, dovendo mantenere la sua promessa di restituzione in contanti, deve
tenere quei soldi a disposizione per questa eventualità. Infatti se il cliente "1"
andasse in banca a prelevare in contanti, la banca dovrebbe restituire i
contanti ricevuti, azzerando il suo attivo, ma dovrebbe anche azzerare il suo
passivo perché non avrebbe più il debito con il cliente.
Supponiamo ora che la Banca
"A" utilizzi il contante depositato da "1" per costituire
una riserva di contanti presso la Banca d'Italia, che viene utilizzata per i
pagamenti interbancari, per cui avremo che nell'attivo della Banca
"A" la voce "Contanti" viene sostituita da
"Riserve".
BILANCIO
BANCA "A"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Riserve (presso Banca
d'Italia)
|
1.000 €.
|
Saldo c/c del cliente
"1"
|
Il Cliente "1" fa ora
un assegno di 1.000 €. a favore di "2" che ha il c/c nella Banca
"B".
BILANCIO
BANCA "A"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
0 €.
|
Riserve (presso Banca
d'Italia)
|
0 €.
|
Saldo c/c del cliente
"1"
|
BILANCIO
BANCA "B"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Riserve da "A"
|
1.000 €.
|
Saldo c/c del cliente
"2"
|
La Banca "A" ha azzerato il suo debito nei
confronti del cliente "1", trasferendolo alla Banca "B", ma
ha dovuto trasferire alla Banca "B" anche le sue riserve presso la
Banca d'Italia, altrimenti la Banca "B" non accetterebbe di ricevere
solo un debito, cioè la moneta bancaria.
Un altro modo di
"sistemare" la contabilità tra le due banche, è quello che la Banca
"B" faccia un prestito alla Banca "A" sul Mercato
Interbancario, per cui la Banca "B" ha un credito nei confronti della
Banca "A", che può mettere nel suo attivo. Corrispondentemente la
Banca "A" azzera il deposito del Cliente "1" ed iscrive nel
suo passivo un debito verso la Banca "B".
Vediamo cosa succede in questo
caso quando il Cliente "1" fa assegno di 1.000 €. a favore di
"2".
BILANCIO
BANCA "A"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Riserve (presso la Banca
d'Italia)
|
0 €.
|
Saldo c/c del cliente
"1"
|
1.000 €.
|
Debito verso la Banca
"B"
|
||
BILANCIO
BANCA "B"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Credito verso la Banca
"A"
|
1.000 €.
|
Saldo c/c del cliente
"2"
|
Esempio n.2
Supponiamo
ora che il cliente "1", non abbia i contanti come nell'esempio n.1,
ma debba comunque pagare a "2" 1.000 €., per cui li chiede in prestito
alla Banca "A".
La Banca "A" gli
concede il prestito di 1.000 €., ma gli fa firmare un Contratto di Prestito con
garanzie, in cui il cliente "1" si impegna a restituirglieli in un
anno con gli interessi del 10%, pari a 100 €.
BILANCIO
BANCA "A"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Contratto di Prestito da
"1"
|
1.000 €.
|
Saldo c/c del cliente
"1"
|
La
Banca "A" ha potuto creare un nuovo saldo di 1.000 €. sul c/c di
"1" perché è garantita sempre da "1" che ha firmato un
Contratto in cui promette di restituire il capitale più gli interessi.
A questo punto il cliente "1"
può pagare con un bonifico bancario di 1.000 €. intestato a "2" che
ha il c/c presso la Banca "B". Anche in questo caso, la Banca "B"
iscrive nel suo attivo il credito verso la Banca "A", mentre la Banca
"A" azzera il deposito del cliente "1" ed iscrive nel suo passivo un debito verso la
Banca "B".
BILANCIO
BANCA "A"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Contratto di Prestito da
"1"
|
0 €.
|
Saldo c/c del cliente
"1"
|
1.000 €.
|
Debito verso la Banca
"B"
|
||
BILANCIO
BANCA "B"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Credito verso la Banca
"A"
|
1.000 €.
|
Saldo c/c del cliente
"2"
|
La
Banca "A" ha di nuovo azzerato il suo debito nei confronti del
cliente "1", trasferendolo alla Banca "B", ma ha dovuto indebitarsi
con la Banca "B", oppure avrebbe potuto trasferire alla Banca
"B" le sue riserve presso la Banca d'Italia.
Durante l'anno, il Cliente "1"
guadagna 1.100 €. in contanti e li deposita sul suo c/c prima della scadenza
per la restituzione del prestito.
BILANCIO
BANCA "A"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Contratto di Prestito da
"1"
|
1.100 €.
|
Saldo c/c del cliente
"1"
|
1.100 €.
|
Contanti (proprietà della
banca)
|
1.000 €.
|
Debito verso la Banca
"B"
|
BILANCIO
BANCA "B"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Credito verso la Banca
"A"
|
1.000 €.
|
Saldo c/c del cliente
"2"
|
Alla scadenza per la
restituzione del prestito, nella Banca "A", succedono due cose :
1) la Banca preleva 100 €. in
contanti dal suo attivo (che corrispondono agli interessi sul prestito erogato
al cliente "1"), cancellando anche 100 €. dal c/c di "1", e
li mette nel suo conto economico come guadagno, su cui pagherà le tasse,
detratti i costi sostenuti;
BILANCIO
BANCA "A"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Contratto di Prestito da
"1"
|
1.000 €.
|
Saldo c/c del cliente
"1"
|
1.000 €.
|
Contanti (proprietà della
banca)
|
1.000 €.
|
Debito verso la Banca
"B"
|
2) la Banca cancella il
Contratto di Prestito dal suo attivo e cala di 1.000 €. il saldo del c/c di
"1".
BILANCIO
BANCA "A"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
0 €.
|
Saldo c/c del cliente
"1"
|
||
1.000 €.
|
Contanti (proprietà della
banca)
|
1.000 €.
|
Debito verso la Banca
"B"
|
Supponiamo
ora che nella Banca "B", il cliente "2" chiede di ritirare
i soldi in contanti.
La Banca "B" non
avendo soldi contanti nel suo attivo, li chiede in prestito alla Banca d'Italia
che glieli concede nell'ambito dell'Emergency Liquidity Assistance, facendosi
pagare un interesse che ora è addirittura 0% o negativo.
BILANCIO
BANCA "B"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Credito verso la Banca
"A"
|
1.000 €.
|
Saldo c/c del cliente
"2"
|
1.000 €.
|
Contanti (forniti da Banca
d'Italia)
|
1.000 €.
|
Debito verso Banca d'Italia
|
A questo punto la Banca
"B" ha la liquidità sufficiente a onorare la promessa di pagamento in
contanti costituita dal saldo di c/c di "2", per cui glieli consegna
azzerando questo saldo.
BILANCIO
BANCA "B"
|
|||
Attivo
|
Passivo
|
||
1.000 €.
|
Credito verso la Banca
"A"
|
0 €.
|
Saldo c/c del cliente
"2"
|
1.000 €.
|
Debito verso Banca
d'Italia
|
Conclusioni
La
Banca quando fa un prestito, crea moneta bancaria dal nulla, che in realtà non
è una vera e propria moneta, ma è solo una promessa di pagamento in contanti
che può creare perché garantita dalla promessa di restituzione del prestito con
gli interessi da parte del cliente.
La
Banca può farlo perché sono poche le persone che chiedono di cambiare la moneta
bancaria in contanti, e per quei pochi riesce ad onorare la promessa utilizzando
la sua "cassa" o facendosi prestare liquidità dalla Banca Centrale
(Emergency Liquidity Assistance).
Quando
il prestito viene restituito, la moneta bancaria creata dal nulla viene
azzerata insieme alla eliminazione del Contratto di Prestito che l'aveva
generata.
In
questo modo la banca non si appropria del valore della moneta bancaria che crea
(che non è moneta vera ma solo una promessa), ma incamera solo gli interessi
sui quali ovviamente deve pagare le tasse, detratti tutti i costi sostenuti.
La
soluzione, proposta da alcuni economisti, di mettere i depositi all'attivo è un assurdo cantabile, perché il
deposito rimane sempre un debito della banca nei confronti del cliente. Inoltre
permettere alle banche di pagare le tasse sulla moneta che creano, significa
regalare loro il valore della moneta creata, al netto di costi e tasse.
In
sostanza sarebbe come se, per combattere un truffatore che emette cambiali senza
avere adeguate garanzie e che per questo è a rischio fallimento, gli si
permettesse di stampare banconote vere come fosse una Banca Centrale, per
potergli far pagare il 20% di tasse.
Per comprendere
meglio il funzionamento di una banca, possiamo paragonarla ad un garage di
auto, dove le auto depositate dai clienti, equivalenti ai contanti, diventano
di proprietà del garage, perchè la legge glielo permette, vedi art.1834 del
c.c.
In cambio il
gestore del garage rilascia una “ricevuta di deposito”, equivalente al conto
corrente della banca, nella quale scrive quante auto si obbliga a restituire
uguali a quelle depositate dal cliente, ma solo quando gliele richiederà.
Nell’attivo del
bilancio del garage, il gestore dovrà mettere le auto che ha ricevuto, visto
che ne diventa proprietario, mentre nel passivo metterà le “ricevute di
deposito”, perchè rappresentano un debito nei confronti dei clienti (la
restituzione della proprietà dell'auto).
Supponiamo che un
garage riceva 10 auto in deposito, delle quali per legge diventa proprietario rilasciando
10 "ricevute di deposito", dove promette di restituire le auto a
richiesta, ma si accorge che non vengono quasi mai richieste.
Decide allora di
emettere altre 100 "ricevute di deposito", garantite dalle poche auto
che ha, contando sul fatto che, per tutte le ricevute emesse, non gli verranno
richieste più di 10 auto contemporaneamente.
Le aziende che
ricevono le 100 ricevute sono disponibili a pagare come interesse il 10% all'anno,
che equivale a 10 auto in un anno, ma sono soddisfatte perché, nonostante non
ritirino quasi mai le auto per utilizzarle, in realtà quando ne hanno bisogno ne
trovano sempre una disponibile.
Inoltre le
"ricevute di deposito" possono essere scambiate tra le aziende come
fossero un'auto e risultano più comode.
Quando alla
scadenza le aziende restituiscono le 100 “ricevute di deposito” e 10 auto come
interesse, il garage straccerà le ricevute che gli sono state restituite,
perchè non hanno alcun valore per lui, e si terrà le macchina come interesse.
Nel caso in cui
l'azienda restituisca, come interesse, 10 "ricevute di deposito" di
un altro garage, non cambia niente, perché il 1° gestore potrà andare da chi ha
emesso questa ricevuta per farsi dare 10 auto.
In definitiva, il
ricavo del garage sono solamente le auto ricevute come interesse, sulle quali,
detratti i costi sostenuti, dovrà pagare le tasse.
Il garage non ha
creato nuove auto, ma solo promesse di fornire un'auto a richiesta, facendosi
pagare un "interesse", e con questo sistema può guadagnare auto senza
averne (utilizzando quelle di chi le lascia in deposito per il fatto che
diventano di sua proprietà).
Allo stesso modo
la banca non crea nuovo contante, ma solo promesse di fornire contante a
richiesta, facendosi pagare un "interesse", e con questo sistema può
guadagnare contanti, cioè denaro, senza averne (utilizzando quello di chi lo
lascia in deposito, per il fatto che diventa di sua proprietà, art.1834 del
c.c.).