Da
Wikipedia alla voce Separazione dei
Poteri è scritto : "La separazione (o divisione) dei poteri è uno dei principi fondamentali dello stato di diritto. Consiste nell'individuazione di tre funzioni pubbliche nell'ambito della sovranità dello Stato - legislazione, amministrazione e giurisdizione - e nell'attribuzione delle stesse a tre distinti poteri
dello stato, intesi come organi o complessi
di organi dello Stato indipendenti dagli altri poteri: il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario (gli stessi termini vengono usati
anche per indicare la funzione a ciascuno attribuita)."
"La sovranità è l'espressione della somma dei
poteri di governo (legislativo, esecutivo e giudiziario), riconosciuta ad un soggetto di diritto pubblico internazionale (es. Stato) che può essere una
persona od un organo collegiale. Le modalità in cui questa somma di poteri è
organizzata e ripartita è detta forma di governo."
Ma può uno Stato esercitare appieno i suoi poteri
di governo (legislativo, esecutivo e giudiziario) se non detiene e controlla il potere più
importante di tutti, cioè la possibilità di creare denaro dal nulla ? La risposta
è sicuramente no, e la prova è sotto gli occhi di tutti, anche se non ci rendiamo conto della gravità di
questa situazione.
Infatti,
nessuno si scandalizza più di tanto e viene anzi quasi accettato come normale,
che la Banca Centrale
Europea ed i Mercati Finanziari esercitino "pressioni" e producano "diktat", che comportano da sempre i seguenti effetti sugli
altri tre poteri pubblici :
-
imposizione delle loro volontà ai Governi esecutivi degli Stati;
-
legislazione da parte dei Parlamenti a tutela dei loro interessi;
-
difficoltà di agire giudizialmente contro chi controlla il denaro da parte
della Magistratura.
La moneta è principalmente uno strumento di
pagamento, nello scambio di beni e servizi, ma non avendo più alcun valore
intrinseco, da quando la dichiarazione di Nixon
nel 1971 ha eliminato in modo ufficiale la
convertibilità in oro del dollaro, la sua "creazione dal nulla"
comporta per chi la esercita un potere enorme in grado di condizionare
fortemente e controllare gli altri tre.
La
situazione monetaria oggi è che i "soggetti" che detengono il potere
monetario hanno la possibilità di creare denaro dal nulla per qualsiasi
importo, al costo dell'energia necessaria per digitare un numero su una
tastiera, vedere per credere le dichiarazioni di Bernanke e
Greenspan, in totale autonomia rispetto agli altri tre poteri e senza
nessun controllo o limitazione. Il problema è la natura "privata" degli
interessi di questi "soggetti", su una funzione che è o, almeno
dovrebbe essere, di natura completamente pubblica.
Ma chi sono
i "soggetti" che detengono il potere monetario ed hanno la
possibilità di creare denaro dal nulla per qualsiasi importo ?
La moneta
che noi oggi utilizziamo è essenzialmente di due tipi :
- moneta legale o contanti, nella versione
in banconote è stampata dalla Banca Centrale Europea
ed è di sua proprietà, mentre nella versione in monete metalliche è coniata dalla Zecca dello Stato
ed è di proprietà dello Stato;
- moneta bancaria, costituita da depositi
nei conti correnti e conti di deposito, oltre a titoli di vario
genere ( pronti contro termine,
obbligazioni, ecc…),
costituita da una cifra elettronica digitata su un computer, che può essere
utilizzata come strumento di pagamento in alternativa ai contanti, attraverso
l'utilizzo di strumenti bancari tipo assegni, bonifici, bancomat, carte di
credito, ecc...
La quantità
di moneta legale attualmente circolante in Italia, secondo la Tavola 1.2a delle statistiche
della Banca d'Italia, è pari a circa 159 mld di euro, di cui solo una minima
parte è costituita da monete metalliche ( circa 7 mld di euro coniati dal 2000
al 2014 ), quindi praticamente sono quasi tutte banconote.
La quantità
invece di moneta bancaria che stiamo utilizzando, secondo la Tavola 1.7a delle statistiche
della Banca d'Italia, è pari a circa 2094 mld di euro, così costituiti :
- depositi e titoli fino a 2
anni, pari a circa 1316 mld di euro;
- depositi e titoli oltre i 2
anni, pari a circa 778 mld di euro.
Quindi, su una massa monetaria
complessiva di 159 + 2094 = 2253 mld di euro, la moneta legale rappresenta solo
il 7%, mentre la moneta bancaria costituisce il 93% di tutta la moneta
utilizzata.
Sì, avete capito bene, il 93% della
moneta che utilizziamo è bancaria, cioè creata dal nulla dalle banche quando
fanno prestiti, con un meccanismo che per semplicità chiamiamo Moltiplicatore
Monetario e che potete trovare spiegato qui.
Quindi, se
anche lo Stato italiano ritornasse in possesso della sua sovranità monetaria,
non avrebbe comunque il controllo del 93% della moneta che usiamo, la cui
quantità e destinazione viene decisa dalle banche private quando fanno
prestiti.
Attualmente
questa enorme quantità di denaro creato dal nulla, viene utilizzato per il 90% nelle
bolle immobiliari e nelle speculazioni finanziarie, e solo il 10% finisce
nell'economia reale.
Per questo
chi detiene il potere monetario è in grado di condizionare fortemente i Mercati
Finanziari ed ha la possibilità di condizionare le scelte di grandi aziende o
addirittura di uno Stato.
L'art. 1
della nostra Costituzione recita :
"L'Italia è una Repubblica democratica,
fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle
forme e nei limiti della Costituzione."
Abbiamo
tutti la sensazione reale che questa sovranità ci è stata sottratta, in ogni
campo dove dovremmo esercitarla, e quando in una democrazia il popolo non ha più
la propria sovranità, è la democrazia che gli è stata tolta, e deve fare di
tutto per riprendersela.
Lo Stato
italiano, pur rimanendo nell'euro, ha ancora spazio per esercitare una parte
della propria sovranità monetaria, non l'ha ancora persa del tutto e può
intraprendere alcune azioni che gli permetterebbero di rafforzare il proprio
sistema economico per affrontare meglio una eventuale uscita dal sistema Euro.
1 - CREAZIONE DI UNA BANCA PUBBLICA
La creazione
di una banca pubblica, o la nazionalizzazione di una esistente decotta come
Monte dei Paschi di Siena, permette di ricevere denaro in prestito dalla BCE al
tasso di interesse dello 0,05% (art.123 del Trattato sul
Funzionamento dell'Unione Europea).
Con questi
soldi la banca pubblica può acquistare in asta primaria (cioè in prima
emissione) tutti i Titoli di Stato che il Ministero dell'Economia e delle
Finanze (ex Tesoro) non riesce a collocare sul Mercato, facendo quello che
prima del 1981 faceva la Banca
d'Italia, cioè il prestatore di ultima istanza.
Questo
sistema è già utilizzato sia dalla Germania con la KFW che adesso dalla Francia
con la BPI , e
permette in modo semplice di tenere bassi gli interessi sui Titoli di Stato
emessi e quindi di tenere sotto controllo lo Spread.
In questo
modo l'Italia potrebbe risparmiare buona parte della sua spesa per gli
interessi sul Debito Pubblico, che in questi ultimi anni è stata comunque di
circa 70-80 mld di euro all'anno, ma soprattutto non sarebbe più soggetta alla
variabilità dello Spread e quindi non essere messa sotto scacco e ricattata dai
Mercati Finanziari.
Per capire
come si forma il Debito Pubblico vedi qui.
2 - EMISSIONE DI TITOLI DI STATO
FISCALI
Un'altra
misura necessaria per stabilizzare i mercati finanziari, è quella di stabilire
che I Titoli di Stato sono utilizzabili alla loro scadenza per il pagamento
delle tasse.
In questo
modo si evita quasi completamente le speculazioni al ribasso che spesso
condizionano il Mercato Finanziario dei Titoli di Stato, impedendo che essi
possano scendere sotto il loro valore nominale, essendo utilizzabili per legge
per il pagamento delle tasse alla loro scadenza e quindi avere sempre un valore
minimo garantito.
3 - EMISSIONE DI CERTIFICATI DI
CREDITO FISCALI
Lo Stato,
non potendo ancora finanziarsi direttamente emettendo denaro di sua proprietà,
può utilizzare altri strumenti monetari, essenzialmente basati sempre sulle
tasse, che gli permettono di finanziare la spesa pubblica o di ridurre
l'incidenza delle tasse sui settori produttivi.
In pratica
lo Stato emette dei Certificati di Credito Fiscale o Erariale, che sono
utilizzabili per il pagamento delle tasse legate al Fisco o all'Erario, ma con
un differimento nel tempo del loro utilizzo in modo da permettere al sistema
economico di beneficiare di un aumento consistente del Prodotto Interno Lordo.
Perché
questo avvenga è necessario che chi riceve i CCF o i CCE possa scontarli in
Banca o sul Mercato Finanziario in modo da ricevere denaro utilizzabile
direttamente nell'economia prima della scadenza dei 2 anni.
Questo
semplice accorgimento, permette al sistema economico di avviare una ripresa
sufficiente a far aumentare i consumi e la produzione, in modo da creare in 2
anni un aumento di gettito tale da coprire e compensare il mancato gettito
derivante dal loro utilizzo.
Ovviamente
i CCf o i CCE deve essere preferibilmente destinati al sistema produttivo reale
ed alle categorie di persone in grado di produrre un immediato aumento dei
consumi, certamente non destinati a soggetti che, essendo già benestanti,
potrebbero immobilizzarli nel risparmio e negli investimenti finanziari.
Se volete
una spiegazione più tecnica, la potete trovare meglio spiegata qui.
4 - BANCA D'ITALIA PUBBLICA
Lo Stato deve
riacquistare il totale controllo pubblico della Banca d'Italia e delle sue
riserve auree e valutarie, per influenzare e controllare le politiche monetarie
e garantire un efficace controllo del sistema bancario.
- detiene
le riserve auree di proprietà dei cittadini italiani, che ammontano a circa
2400 tonnellate di lingotti d'oro, posizionandosi come la terza riserva aurea
del mondo dopo gli Stati Uniti d'America e la Germania ;
- detiene
ingenti riserve valutarie per attuare politiche di stabilizzazione monetaria;
- possiede
numerosi immobili su tutto il territorio nazionale, tra i più prestigiosi
presenti nei nostri centri storici;
- svolge
una delicata funzione di vigilanza e controllo su tutto il sistema bancario
italiano.
5 - USCITA DALL'EURO
Dopo aver
rafforzato il Sistema Economico attraverso le precedenti quattro azioni, lo
Stato può in tutta sicurezza, affrontare l'ultimo passo, quello più difficile,
che consiste nell'uscire definitivamente dall'euro e nel riacquistare la
propria sovranità monetaria emettendo una nuova moneta nazionale di proprietà
dei cittadini.
Questa
nuova moneta, che probabilmente si chiamerà Lira ed avrà inizialmente un cambio
con l'euro alla pari, sarà emessa da una sorta di Ministero della Moneta, un
organismo istituito con un processo democratico trasparente e verificabile,
l'unico che avrà il potere di creare moneta per conto di noi cittadini.
Il potere
monetario, insieme a quello esecutivo, legislativo e giudiziario, saranno i
pilastri, in equilibrio tra loro, su cui rifondare lo stato di democratico del
nostro futuro e ci permetteranno di realizzare tutte le riforme di cui abbiamo
tanto bisogno.
Dobbiamo
finalmente avere il coraggio di immaginare un futuro diverso e migliore, per
noi e per i nostri figli.