sabato 13 settembre 2014

SOVRANITA' MONETARIA - 1° PARTE


C'è tutto un fiorire di movimenti, di associazioni, di movimenti che inneggiano alla "sovranità monetaria" perduta dall'Italia, come fosse la panacea di tutti i mali o la formula magica per risolvere completamente tutti i nostri problemi. E la discussione si arena sistematicamente nelle sabbia mobili dell'uscita o meno dall'euro, o addirittura dall'Europa, con le tifoserie dell'una o dell'altra parte che che si schierano compatti e non ascoltano neanche le argomentazioni delle due fazioni. 

Certo, rispetto alla maggior parte delle persone che parlano solo di spending rewiew, di aumento di tasse, di evasione fiscale, di corruzione, di debito pubblico e non si rendono conto minimamente che il problema è solo monetario, è già un notevole passo avanti : ma se non analizziamo quali tipi di moneta usiamo, chi e come li crea, in quali quantità e cosa ci fa, non arriviamo da nessuna parte. 
Cerchiamo prima di tutto di chiarire che cos'è la "Sovranità Monetaria" (definizione da Wikipedia):
"In diritto costituzionale per sovranità monetaria si intende il diritto o potere da parte di un soggetto giuridico (tipicamente uno Stato) di emettere o stampare moneta in linea con le sue scelte di politica monetaria (la proprietà e/o la gestione del bene monetario e del soggetto delegato ad emettere/stampare moneta)."
Questa definizione ci porta però anche a chiarire meglio che cos'è quella "Moneta" che lo Stato ha "il diritto o potere … di emettere o stampare" (sempre da Wikipedia):
"Per moneta intendiamo tutto quello che viene utilizzato come mezzo di pagamento e intermediario degli scambi e che svolga le funzioni di : misura del valore (moneta come unità di conto), mezzo di scambio nella compravendita di beni e servizi (moneta come strumento di pagamento) e fondo di valore (moneta come riserva di valore)."
Ora, quanti tipi di moneta usiamo attualmente ? Sono principalmente due i tipi :
- la moneta legale o contanti, cioè le banconote e le monete metalliche;
- la moneta elettronica o scritturale, cioè i depositi e titoli nei conti correnti, che utilizziamo con assegni, bonifici e carte di credito, o trasformiamo in investimenti più o meno vincolati.
Dai dati della Banca d'Italia per il 2014 si ha che tutta la moneta che utilizziamo in Italia è così costituita (i dati successivi fanno riferimento alle Tavole del Supplemento "Moneta e Banche"):
- il totale della moneta legale ed elettronica è pari a circa 2.253 mld di euro, così come di seguito costituiti;
moneta legale o contanti in circolazione, pari a circa 159 mld di euro, cioè il 7% del totale (Tavola 1.2a);
depositi e titoli obbligazionari fino a 2 anni, pari a circa 1316 mld di euro, cioè il 58% del totale (Tavola 1.7a);
depositi e titoli oltre i 2 anni, pari a circa 778 mld di euro, cioè il 35% del totale (Tavola 1.7a).
La moneta legale o contanti è costituita da banconote, emesse dalla BCE, e monete metalliche, stampate dagli Stati nazionali. La sovranità monetaria legata alla moneta legale, cioè il potere di stampare le banconote, non è più di competenza dello Stato Italiano, ma è stata ceduta alla Banca Centrale Europea. Non entro nel merito di questa scelta, che ritengo sia stata quanto meno affrettata e poco ponderata, ma ritengo necessario rilevare quanta ne emette la BCE e cosa ne fa di questa quantità emessa. La BCE aumenta ogni anno la quantità di banconote, ma in Italia solo di circa l'1,5% all'anno (Tavola 1.2a), per cui questo limitato aumento di una massa monetaria pari a circa il 7% del totale, non può essere certo considerata influente, nell'andamento del sistema economico.
Quindi, vediamo come è stato creato il 93% della massa monetaria, cioè i depositi e titoli costituiti da una cifra elettronica scritta su un conto corrente, cioè "moneta elettronica". Qualcuno si è chiesto come è possibile che a fronte di soli 158 mld di euro di banconote e monete metalliche in Italia, ci siano 2094 mld di euro di depositi e titoli costituiti da "moneta elettronica" ? Una parte di questa moneta elettronica è "emessa" direttamente dalla BCE sotto forma di prestiti alle sole banche private e pubbliche europee, perché non può prestarli direttamente agli Stati per effetto dell'art.123 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (http://www.isaonline.it/mag/UE-Funzionamento.html). E' difficile calcolare l'ammontare di questi prestiti, ma sono stati emessi in Europa circa 500 mld di euro nel 2011, 500 mld nel 2012 e 400 adesso nel 2014, al tasso dello 0,15%-0,05%, ma in Italia dovrebbero essere arrivati alle banche private ( non abbiamo più una banca pubblica ! ) circa 250 mld di euro, cioè circa il 12% del complessivo. E cosa ci fanno le banche private con questi soldi ? Le banche private italiane, con questi prestiti a tasso praticamente 0%, comprano Titoli di Stato ai tassi che stabilisce il mercato finanziario (nel 2014 Rendimenti Titoli di Stato Europei Italia 2,48%, Germania 1,08%, Francia 1,44%, Portogallo 3,29%, Ungheria 4,89%), guadagnando in questo modo soldi facili e sicuri. E poi ci chiediamo perchè non utilizzano questi prestiti per le aziende ed i cittadini, semplicemente perché non gli conviene !
Sento già qualcuno che, alzando la sua mano virtuale, mi chiede : "Scusi, ma perché noi in Italia non abbiamo una banca pubblica che prende i prestiti dalla BCE allo 0,05% e ci compra i Titoli di Stato in modo da tenere bassi gli interessi, che tra l'altro, essendo la banca pubblica, ritornano allo Stato ? Essendo il debito pubblico 2094 mld di euro, il 2,48% di interessi fanno circa 52 mld di euro all'anno, che sono una gran bella cifra." Bella domanda, ma tornerò su questo argomento un'altra volta, nel frattempo potete scaricarvi questo articolo di Claudio Bertoni e Giovanni Zibordi, che spiega diverse cose : http://www.imolaoggi.it/wp-content/uploads/2014/03/versione_completa_Il-debito-pubblico.doc . Possiamo solamente ricordare chi dobbiamo ringraziare per non avere più una Banca Pubblica : le banche pubbliche nel 1992 erano tutte di proprietà dell'IRI ( Presidente Romano Prodi ) e furono vendute per decisione del presidente del Consiglio Giuliano Amato (quello dei prelievi sui c/c) e del Ministero del Tesoro, il cui Direttore generale Mario Draghi era l'attuale presidente della BCE (guarda caso !). Dopo di loro, qualcuno ha cercato di creare qualche banca pubblica ? No, anzi, hanno privatizzato anche la Banca d'Italia con il decreto Bankitalia di quest'anno ( lo avevo già detto prima della sua approvazione definitiva, vedi http://www.cronacacomune.it/notizie/22887/la-fine-della-banca-ditalia-nel-silenzio.html ).
Quindi ricapitoliamo : il 7% della moneta è legale emesso dalla BCE, il 12% è elettronica emessa sempre dalla BCE e orestata alle banche private, ma il restante 81% da dove viene ? Chi lo crea e come lo utilizza ?
Per spiegarlo non mi basta un semplice articolo, mi serve un documento multimediale ad hoc, quello che trovate all'inizio di questo articolo :
Nei prossimi giorni proseguiremo la discussione. Promesso.