RIASSUNTO FEDELE DELL'INTERVISTA
“… la prima cosa da capire è la più incredibile
di tutte, e cioè che siamo vittime di un colossale abbaglio scientifico; mi
rendo conto che una cosa del genere è difficile da accettare perché tutti
sarete critici nei confronti dell’economia e di quello che dicono gli
economisti, ma dubito che possiate prendere in seria considerazione l’idea che
sia totalmente falso tutto quello che di economia viene insegnato nelle
università …
… il blocco epistemologico del pensiero unico in economia sia fondamentalmente un insieme di falsità fattuali e logico funzionali … siamo vittime di un abbaglio colossale, questa è una cosa difficile da apprendere. Aiuterà a capire che quest’abbaglio colossale è funzionale agli interessi di una ristrettissima parte della popolazione, precisamente dell’aristocrazia creditizio-finanziaria che controlla anche le multinazionali, è funzionale anche all’interesse della classe dei manager che frequenta le stesse università e si riconosce nel pensiero liberista corrente ed è funzionale anche agli interessi dei ceti possidenti; quest’insieme costituisce l’1% per cento scarso della popolazione …
…ora che cosa accede? Che non essendo nemmeno sfiorati dal dubbio che le cose stiano così, siamo vittime di una serie di luoghi comuni, senza senso, che impedisco alla mente di capire come stanno le cose … sono degli a priori che bloccano la mente … senza questi a priori invece la mente opererebbe … invito a vagliare qualunque cosa alla luce del buon senso e vi garantisco che il buon senso aiuta a capire come stanno le cose; non bisogna avere umiltà nei confronti degli economisti perché in realtà, questi economisti hanno dimostrato, alla verifica empirica dei fatti, di non risolvere nulla e non azzeccare nulla…”
… il blocco epistemologico del pensiero unico in economia sia fondamentalmente un insieme di falsità fattuali e logico funzionali … siamo vittime di un abbaglio colossale, questa è una cosa difficile da apprendere. Aiuterà a capire che quest’abbaglio colossale è funzionale agli interessi di una ristrettissima parte della popolazione, precisamente dell’aristocrazia creditizio-finanziaria che controlla anche le multinazionali, è funzionale anche all’interesse della classe dei manager che frequenta le stesse università e si riconosce nel pensiero liberista corrente ed è funzionale anche agli interessi dei ceti possidenti; quest’insieme costituisce l’1% per cento scarso della popolazione …
…ora che cosa accede? Che non essendo nemmeno sfiorati dal dubbio che le cose stiano così, siamo vittime di una serie di luoghi comuni, senza senso, che impedisco alla mente di capire come stanno le cose … sono degli a priori che bloccano la mente … senza questi a priori invece la mente opererebbe … invito a vagliare qualunque cosa alla luce del buon senso e vi garantisco che il buon senso aiuta a capire come stanno le cose; non bisogna avere umiltà nei confronti degli economisti perché in realtà, questi economisti hanno dimostrato, alla verifica empirica dei fatti, di non risolvere nulla e non azzeccare nulla…”
Qual'è il succo del
discorso, le cose più importanti da sapere.
1 - Pareggio import-Export
Non è pensabile un
sistema mondo dove tutti esportano di più di quanto importano. Quindi un
modello basato sulle esportazioni è un modello predatorio, può avvantaggiare
qualcuno, ma a scapito di altri. Non risolve il problema. Per potersi espandere
un sistema, quindi, occorre poggiare sul suo mercato interno, in regime di
pareggio tendenziale del suo import-export. Quindi dobbiamo privilegiare la
domanda interna.
2 - Distribuzione dei redditi
Data la attuale
distribuzione dei redditi tra le classi sociali, si vede che nei paesi
sviluppati come l'talia, il risparmio ammonta a circa il 20% del PIL mentre gli
investimenti produttivi ammontano ad appena il 5% del PIL. Allora se il PIL è
100, i consumi sono 80 e 20 vengono risparmiati, se ne recuperano solo 5 in investimenti produttivi,
quindi mancano all'appello 15. Ma se mancano all'appello 15, vuol dire che ad
ogni ciclo il sistema si avvita su se stesso, è in panne. Da un punto di vista
teorico il capitalismo è impossibile, perché ha un difetto congenito, perché la
distribuzione ineguale della ricchezza non si armonizza con la diminuzione
continua degli investimenti produttivi necessari per produrre lo stesso flusso
di beni e servizi. Allora come si fa a risolvere questo problema ? Storicamente
questo gap viene risolto, la élite creditizio-finanziaria utilizza la moneta
allo scoperto.
3 - Moneta allo scoperto
La moneta allo scoperto è
tutta la moneta autoreferente, cioè la moneta priva di contropartita reale,
esistono dei soggetti che hanno la possibilità di piazzare moneta solamente
perché creduta tale. A questo punto si pone il problema del controllo
democratico della moneta allo scoperto, attraverso questo controllo è possibile
finanziare allo scoperto tanta domanda pagante che recupera quel gap tra
risparmi e investimenti produttivi, e consente di farlo acquistando la
copertura man mano, ma non solo.
pensate ai colossi
bancari internazionali e alle multinazionali loro sorelle, integrati nel
medesimo trust creditizio-finanziario. Nei trust finanziarizzati una grossa
multinazionale prende dei prestiti da una sua grossa banca sua sorella, la
banca cosa fa, ad ogni scadenza rinnova il prestito che non viene ripagato mai,
ma come è stato fatto questo prestito ? Utilizzando il sistema della riserva
frazionaria, per cui le grosse banche riescono a creare una moneta creditizia
multipla rispetto ai loro asset che siccome è creduta riesce a girare nel
sistema. Quindi in questa maniera loro creano una moneta allo scoperto che non
si nullifica alla restituzione, perché non viene mai restituita, e stiamo
parlando di decine di migliaia di miliardi di dollari ed euro.
La stessa cosa avviene
con i titoli del debito pubblico, perché la maggior parte dei titoli del debito
pubblico sono scambiati con moneta creditizia allo scoperto, in realtà tutti i
bond in circolazione sono pagati con moneta creata elettronicamente ed il
debito pubblico non viene mai restituito, per cui sono altre decine di migliaia
di miliardi di moneta allo scoperto che non torna più indietro e rimane in
circolo.
4 - Chi controlla la moneta allo scoperto
Quindi noi viviamo in un
mondo inondato di decine e decine di migliaia di miliardi di dollari ed euro
che sono gestiti da una élite, con questi soldi comprano senza pagare a scapito
del 99% che lavora, dai ceti produttivi, cioè noi, imprese e lavoratori.
Non solo, ma governa sul
sistema perché può decidere :
- la espansione;
- la recessione;
- il tasso percentuale di
espansione;
- il tasso percentuale di
recessione;
- la allocazione
geografica di espansione e recessione.
Come si fa a non sentirsi
dei quando si ha questo nelle mani ? Hanno un solo problema.
Al contadino non far
sapere quanto è buono il formaggio con le pere.
5 - Controllo democratico della moneta
L'importante è che la
gente non sappia, perché se la gente sa a quel punto pretende il controllo
democratico della moneta, e attraverso il controllo democratico della moneta
gestisce il finanziamento della domanda che manca per chiudere il
circolo.denaro-merce-denaro, il circuito capitalistico, e decidere centralmente
la distribuzione e il tipo di domanda.
Cioè una volta che tu
puoi decidere la struttura interna della domanda, la distribuzione del reddito
nelle classi sociali, a quel punto puoi anche accentrare il regolamento delle
tecniche produttive e a questo punto puoi compatibilizzare i consumi interni e
le tecniche produttive con gli ineludibili limiti che impone il rispetto della
natura e dell'uomo, attuando quella che si chiama la decrescita felice, e non
la decrescita disperata, solo con il controllo keynesiano di questi strumenti
tu puoi riuscire a fare una cosa del genere, e a quel punto riduci anche il
tempo di lavoro effettivo pro-capite, che è fondamentale.
6 - Aumento della domanda interna
Come si fa ad espandere
la domanda interna ?
Perché per convincere un
imprenditore ad investire occorre che sia profittevole farlo, quindi occorre
che vendano con profitto sul mercato l'offerta aggiuntiva che vanno a produrre
con questi investimenti e occupati aggiuntivi, quindi bisogna aumentare la
domanda interna.
6.1 - Con riforme a costo zero
L'aumento della domanda
interna può essere fatto con riforme a costo zero, che consistono nel
trasferimento di ricchezza dai risparmi tesaurizzati verso i consumi pubblici e
privati :
- mantenendo invariato il
monte pensioni, aumentando le pensioni piccole e riducendo quelle alte;
- lo stesso con le
retribuzioni, mantieni inalterato il monte retribuzioni, aumentando le
retribuzioni basse ed aumenti quelle alte. In questo modo pompi la domanda
interna e lo sviluppo keynesiano dell'economia, più occupazione e più
investimenti e più PIL reale.;
- l'equo canone sulla
grande proprietà immobiliare, dalla quinta casa in su, diminuisci il monte
fitti, e quindi siccome gli inquilini sono normalmente meno ricchi delle
società che posseggono enormi quantità di capitali, trasformi i risparmi in
consumi pubblici e privati;
- il calmiere sugli
interessi bancari,a d esempio noi abbiamo oggi che la BCE presta alle banche
dell'Eurozona allo 0,05% su tutto il denaro che gli chiedono, le banche a
questo punto dovrebbero prestare a famiglie e imprese, tenuto conto
dell'insolvenza che è meno dell'1% dei prestiti, ad un tasso comunque
bassissimo, mentre invece famiglie e imprese ricevono prestiti ad un interesse
che va dal 4% al 15%, voi capite che c'è un drenaggio di ricchezza assurdo
dalle famiglie e imprese verso le banche, questo rende il corpo un obeso
anemico, perché trasforma consumi e investimenti, quindi muscoli ed ossa, in
grasso improduttivo e aggrava la recessione. Noi dobbiamo fare il contrario,
diminuendo gli interessi bancari, si inverte il meccanismo;
- la stessa cosa con i
premi assicurativi, che sono molto più alti di quello che dovrebbero essere, a
causa della lobby assicurativa che comanda e riesce ad imporre queste cose;
- la telefonia mobile e
dati, anche queste si possono ridurre.
Tutti questi interventi
sono manovre a costo zero, nel senso che per l'erario non significano nulla.
6.2 - Con spesa a deficit
Un'altra strada è quella
del "deficit spending" e consiste nell'utilizzo dei BTP collocati
elettronicamente presso le banche pubbliche, come la Cassa Depositi e Prestiti,
i tedeschi lo fanno abitualmente con le loro banche pubbliche. Se tu collochi
all'1% presso la Cassa Depositi e Prestiti i BTP che può comprare con i soldi
presi in prestito allo 0,05% dalla BCE, tu capisci che invece di pagare 90 mld
di euro di interessi all'anno sul debito pubblico, noi ne paghiamo 20. Ora risparmiare
70 mld significa risolvere il problema di dove trovare i soldi, è chiaro che
però questo non piace a chi si pappa quei 70 mld, ma non si può pensare che
vada bene per tutti.
6.3 - Con moneta allo scoperto
Poi c'è una ultima
soluzione che è la più sconvolgente di tutte, che consiste nell'utilizzo allo
scoperto della moneta, pura e semplice, è un sistema che è già stato utilizzato
in Italia con le AM-Lire, è stato utilizzato da Hitler, è stato utilizzato con
l'Iraq, 18 mld allo scoperto stampati dalla Federal Reserve utilizzati per la
ricostruzione dell'Iraq, una trentina per l'Afghanistan, sono tecniche già
utilizzate queste qui all'insaputa dell'opinione pubblica perché alla gente si
fa credere che la moneta non può essere emessa allo scoperto pena l'iperinflazione,
ed è la più grande balla che esiste, perché non c'è rapporto, per avere inflazione, quando aumenta la
domanda, occorre che l'offerta non aumenti altrettanto, ma se l'offerta aumenta
tanto quanto la domanda, il prezzo non può che restare invariato, infatti sono
i trust che strozzano i compratori per trasferire sul prezzo di vendita la
tensione esercitata dalla domanda che non viene da loro volontariamente
soddisfatta, e quindi si parla di inflazione da oligopolio, inflazione da
trust, la si contrasta con il calmiere all'ingrosso, con l'antitrust e poi
basta alla fine regolare il tutto con l'ultima soluzione.
6.4 - Con svalutazione centralizzata
La svalutazione
centralizzata del cambio in misura pari al differenziale di inflazione. Stati
Uniti inflazione al 2%, Europa inflazione al 5%, basta svalutare centralmente
l'euro del 3% sul dollaro e rimane invariata la competitività del Made in UE e
del Made in USA, al variare delle rispettive inflazioni interne.
Conclusione
Più rapido di così non
potevo dirlo, altre volte vedremo di dirlo in maniera più chiara. Scusate,
rileggetevela, ristudiatevela, capisco che è sconvolgente, ma la verità è così,
c'è un "cacchio" da fare. E' puramente e semplicemente così.